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mercoledì 26 agosto 2015

 DARA IVKOVIC
articolo di Pietro Antonucci
http://www.visitalatri.it/index.php/component/content/article/43-notizie/839-dara-ivkovic-torna-alle-fraschette

Ancora una "reduce" del campo d'internamento delle Fraschette che torna ad Alatri, ancora un pezzo di storia che si ricompone, un ulteriore tassello che si aggiunge alla ricerca - lunga e laboriosa - per ricostruire la memoria del campo.
Dara Ivkovic, 73 anni, è giunta sabato 30 agosto 2014 al campo delle Fraschette, insieme con il marito Ivan, 83 anni.
Di origine croata, ma da molti anni residente nella cittadina di Milton, nel Nuovo Galles del Sud (Australia), la coppia è entrata alle Fraschette accompagnata da Marilinda Figliozzi, che ha preso il primo contatto con i due graditi ospiti, la professoressa Maria Scerrato, il fotografo Peter Zagar e il giornalista Pietro Antonucci.

Dara, nata nel 1941, arrivò al campo delle Fraschette che era neonata e vi ha trascorso circa un anno, più altri sei mesi nell'ospedale "San Benedetto" di Alatri.
Che ricordi ha del campo, Dara?
Io non posso ricordare nulla della vita che c'era qui, poichè avevo un anno, solo un anno quando sono arrivata qui. I miei ricordi sono quelli di mia madre.
Con chi arrivò qui alle Fraschette e quando vi arrivò?
Arrivammo nel 1942, venimmo trasferiti dall'isola di Melada (isola croata, ndr), dove c'era un altro campo di internamento. Arrivai insieme a mia madre, che era nata nel 1915, a mia zia e a mia nonna.
Cosa le disse, poi, sua madre di questa esperienza alle Fraschette?
Mi parlava della fame e del freddo che abbiamo patito qui.
Cos'altro accadde al campo mentre la sua famiglia era qui?
Mi ammalai e sono stata ricoverata nell'ospedale grazie all'impegno e all'attenzione delle suore Giuseppine. A quel ricovero devo la mia vita, perché altrimenti oggi non sarei qui. Sono rimasta sei mesi all'ospedale e mia madre mi cercava disperatamente per sapere dove fossi e se stessi bene.

Chi la salvò? Ricorda qualche nome?

Mi salvò suor Carmelina, adesso sepolta nel cimitero di Barga, in provincia di Lucca. Sono e sarò sempre grata a lei e alle suore per avermi salvato la vita.

Aveva consapevolezza e coscienza del perché lei e la sua famiglia eravate state recluse prima a Melada e poi alle Fraschette?
Mio padre era un partigiano titino ed era ricercato per questo. Il suo nome era stato inserito in una lista speciale e credevamo che prima o poi ci avrebbero ucciso tutte.
Così non fu. Sa cosa successe dopo la liberazione di Alatri, avvenuta il 2 giugno del 1944?
Una volta usciti dal campo, in treno siamo tornati a casa, nell'attuale Croazia. Andammo prima a Roma e poi a Trieste. Per tornare a casa ci mettemmo otto giorni.
Dara racconta la sua storia mentre passa tra gli alberi e le baracche superstiti del campo, si ferma davanti alle baracche dove compaiono scritte in croato, poi arriva davanti alla chiesa diruta insieme con il marito (nella foto, in alto a sinistra): più volte la sua voce si blocca per l'emozione. Il pensiero va spesso, dice lei, alle suore che le hanno salvato la vita. Una breve visita che si conclude con abbracci, sorrisi e ringraziamenti per la piccola "delegazione" alatrense che li ha accolti e aiutati nel loro viaggio alle Fraschette.

Dara e Ivan Ivkovic hanno poi trascorso in totale due giorni ad Alatri, visitando anche la città e i suoi monumenti, prima di lasciare la Ciociaria direzione innanzitutto Barga, per andare a depositare un fiore sulla tomba di suor Carmelina, e quindi Zagabria.
"Sono stata poco ad Alatri - è stato uno dei suoi ultimi pensieri prima di partire - ma questo soggiorno mi ha dato molto di più di quanto mi attendessi".


si prega   di citare la fonte e l'autore dell'articolo in caso di utilizzo del testo   


 Foto di Peter Zagar



IL PERCORSO DI VITA DI SUOR CARMELINA Sr Carmelina, al secolo Maria Ippolito, è nata a Novoli (Lecce) l’8 settembre 1920 da una famiglia profondamente religiosa . Entrata nella congregazione delle Suore Giuseppine di Chambery, ha vestito l’abito religioso l’8 settembre 1939 prendendo il nome di Sr Carmelina. Ha fatto i suoi primi voti il 28 settembre 1942 e la professione perpetua il 14 settembre 1945. Dopo la prima professione religiosa, Sr Carmelina è inviata a Veroli per collaborare ad un servizio molto particolare verso i più derelitti,sotto la sapiente guida di Madre Mercedes Agostini, insieme ad altre consorelle. C’è la guerra e il Vescovo chiama questo gruppo di suore per assistere gli internati civili nel campo di concentramento delle Fraschette di Alatri, un servizio molto esigente e difficile. Il loro campo di lavoro comprendeva: scuola per i più piccoli, assistenza sanitaria, umana e spirituale; tutto si svolgeva in un’atmosfera di paura, di privazioni, di rischio. Questa è stata la pedana di lancio per la futura attività apostolica di Sr Carmelina.

Nel 1946 viene trasferita a Barga nella comunità del Conservatorio S. Elisabetta, come responsabile del Collegio per le numerose ragazze provenienti dai paesi vicini. A Barga Sr Carmelina resterà per 62 anni, stimata da tutti per il suo impegno apostolico e per la sua testimonianza di vita. Aveva una personalità forte, severa
e austera con se stessa, ma era aperta e generosa verso gli altri. La sua missione tra le giovani studentesse era facilitata dal suo modo di essere e di porsi...... Era ferma ed autorevole e la testimonianza della sua vita fatta di preghiera, di servizio, di sacrificio e di amore era uno stimolo forte per le ragazze per la loro formazione umana e spirituale. ( ................) Col passare degli anni, la sua salute cominciava a declinare e, nel 2008, è stato necessario trasferire Sr Carmelina all’infermeria della comunità del Casaletto, a Roma; ........ La sua partenza per il cielo è avvenuta l’11 gennaio 2012, con la stessa celerità che l’ha caratterizzata durante la sua vita.
http://www.barganews.com/wp-content/uploads/2012/02/Febbraio-2012.pdf

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